mercoledì 6 maggio 2015

L'utilità dello sparring nel nostro allenamento

Kick boxing, pugilato, thai boxe, mma e tante altre discipline sono sport da combattimento che sono molto diffusi oggi, lo sparring è un elemento che accomuna tutte queste discipline che nel programma di allenamento viene praticato costantemente, però capita anche che alcune discipline non ritengono che l'incontro dall'allenamento sia così importante come alcuni sostengono, tant'è vero che nel wing chun in generale al chi sao o alle forme viene data una importanza maggiore.
Nell'allenamento in generale non si può sviluppare una sola capacità o tecnica, nel quotidiano ci sforziamo al massimo per migliorarci e in relazione allo sforzo effettuato sviluppiamo talune capacità che ci permettono di affrontare uno scontro.
E' giusto ripetere le proprie tecniche fino a migliorarle però solo questo non ci aiuta, ci basti pensare che molto spesso una persona che è abituata a combattere per strada risulta un avversario pericoloso, anche in assenza di tecniche specifiche il suo corpo sa come muoversi, i colpi possono venire da ogni parte quindi per un praticante allenato reagire risulta difficile proprio perché taluni movimenti non vengono presi in considerazione, in quanto il praticante rispetta regole e una determinata formula, allora uno scontro risulterà più impegnativo in relazione alla persona che abbiamo di fronte, proprio perché la sua esperienza nel combattimento potrebbe essere superiore alla nostra.
Alla precisa domanda vuoi imparare a combattere? Rispondiamo dicendo allora combatti, si fa dell'esperienza il proprio tesoro personale e quando si decide di limitare o togliere le ore di sparring nell'allenamento facciamo un grande errore.
Alcune discipline si sono sviluppate per apparire belle, però quando una cosa è bella non significa che è efficace, anzi è proprio il suo contrario che fa si che una tecnica risulta funzionale, il corpo ha una grande capacità di adattarsi però dobbiamo metterci sempre in gioco e portare al limite le nostre capacità per migliorarle.
 Perché di norma succede che ci becchiamo un pugno?
Tutti risponderebbero dicendo che non eravamo sufficientemente allenati, questa prima spiegazione mi sta bene però da sola non è sufficiente a capire la dinamica del combattimento, prima ho parlato della capacità del corpo di adattarsi a movimenti nuovi allora andiamo ad approfondire tale concetto.
Se parte un pugno la prima volta succederà che non capisco da dove viene, la seconda volta magari capisco la sua direzione però la reazione è troppo lenta, la volta successiva una volta vista la sua direzione cerco di evitare il pugno però ancora non riusciamo a difenderci perché il pugno è troppo veloce, una volta capita direzione e velocità saremo in grado di evitare quel colpo reagendo nella maniera corretta, però nell'allenamento una persona si deve adattare a tutto, perché come io mi sono abituato a quel colpo così il nostro avversario si sarà abituato alla nostra difesa e farà di tutto per colpirci, quindi ci ritroveremo una gran quantità di tecniche da cui ci dovremo proteggere.
Differenti stimoli portano il nostro corpo a capire come si muove l'avversario e prima ancora che la tecnica si è sviluppata appieno noi reagiremo di conseguenza e saremo pronti a difenderci oppure a contrattaccare.
Lo sparring inteso come un incontro di allenamento ci fa abituare a mantenere la calma nelle situazioni più critiche, un praticante che fa sparring non teme lo scontro, infatti è abituato a scambiare tecniche con un compagno di allenamento e questa abitudine lo agevola facendolo reagire con naturalezza evitando così quei blocchi che possono avvenire durante uno scontro in assenza di esperienza, non possiamo mettere in secondo piano lo sparring perché è proprio questo esercizio che ci aiuta a muoverci nello spazio mettendo in pratica le tecniche che abbiamo appreso.
Quindi ogni praticante deve continuamente mettersi alla prova e migliorare le sue capacità, ogni volta che cade si deve rialzare e quando il suo fiato diventa pesante invece che abbandonare tutto deve mettersi in gioco e andare oltre le sue capacità naturali, dobbiamo concepire tutto questo come un gioco di sopravvivenza e usare un certo istinto animale di dimostrare che siamo disposti a tutto per non abbassare lo sguardo.
A questo proposito possiamo far riferimento a un brano tratto dall'arte della guerra che recita:

''Sistema le truppe in un terreno senza via di uscita, in modo che si trovino di fronte la morte.
Di fronte alla morte come potrebbero ufficiali e soldati non battersi fino allo stremo?
Quando gli ufficiali si trovano in una situazione disperata, non temono più nulla.
E più il terreno è senza scampo, più diventano temerari.
E penetrando profondamente in terreno nemico, saranno estremamente disciplinati.
Se non hanno alternative, combatteranno senza risparmiarsi''.

Quando siamo siamo alle strette e l'unica opzione rimasta è continuare a lottare, il nostro spirito si eleverà e dimostreremo delle capacità che mai avremo pensato di avere, il nostro potenziale è latente invece che farlo dormire ci dobbiamo liberare dalle catene della paura e insistere, perchè grazie al nostro duro lavoro il seme che abbiamo piantato sboccerà e godremo dei frutti del nostro addestramento.

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