mercoledì 20 maggio 2015

Gli allenamenti continuano: difesa da gancio, tranquillità e sensibilità tattile

La difesa da gancio è uno degli aspetti più importanti che alleniamo costantemente nel gruppo di studio, questo perché ci difendiamo con due tecniche, il Kim Jiu e il Tun Jiu.
I ragazzi del gruppo di studio ripetono i movimenti fino a realizzarli in maniera naturale, forse qualcuno mi potrebbe chiedere come mai si usano due tecniche diverse per difenderci da uno stesso attacco?
Il motivo è semplice ci interessa allenare molto di più una reazione che la tecnica in sé, durante la confusione di uno scontro può capitare che le tecniche non le realizziamo pulite al 100% questo perché subentrano le emozioni che annebbiano la nostra mente, quindi non è importante quale tecnica usare, bisogna lanciare le mani al di là della tecnica che si usa e non essere legati a un movimento preciso, questo ci aiuta a essere più naturali possibili e a mantenere la nostra calma durante gli attacchi del nostro avversario.
Infatti durante lo svolgimento dell'esercizio della difesa da gancio un ragazzo può avere paura di quello che gli viene addosso quindi cercherà in tutti i modi di evitare il colpo lanciando frettolosamente le mani, lanciare le mani non è sbagliato ma lanciarle a casaccio non serve a niente.
A questo proposito posso sottolineare un problema che molti principianti hanno, parlo della tranquillità che dobbiamo mantenere durante uno scontro, questo elemento lo andiamo a migliorare durante la pratica, infatti rimanere rilassati è una cosa abbastanza difficile all'inizio, il nostro compagno è il nostro specchio, questo vuol dire che quando ci alleniamo il nostro partner ci deve far notare i nostri errori e un errore classico è mostrare i nostri sentimenti con i movimenti del nostro viso durante un attacco.
Non dobbiamo contorcere il nostro viso, dobbiamo rilassare i muscoli facciali e perché no sorridere , infatti questo aiuta a mantenere la calma nella nostra mente e da questo punto oltre ad allenare il corpo cominciamo ad allenare la nostra mente, un elemento che molto spesso le persone si sono chiesti come avviene.
Durante l'esercizio Niam Jiu (il chi sao dell'Hek Ki Boen) alleniamo la nostra sensibilità, non è importante la forza che si usa, è più importante percepire la forza dell'avversario e mantenendoci morbidi coi movimenti possiamo far cambiare la direzione all'attacco del nostro avversario.
Il percepire l'energia ci aiuta ad anticipare i movimenti dell'avversario e quando comincia un movimento noi siamo subito pronti a reagire.
Il senso più importante e il tatto, molti diranno che invece è la vista, si è vero vediamo un pugno arrivare e quindi ci difendiamo, ma la nostra reazione quando usiamo la vista è più lenta solo dopo che ci siamo abituati siamo in grado di reagire velocemente, mentre col tatto la nostra reazione è immediata. 
Questi ad altri elementi alleniamo durante gli incontri del gruppo di studio, uno degli elementi che rende unico questo sistema è dato dal fatto che si è sviluppato per creare una reale difesa da parte di chi sopratutto combatte per strada e ci vuole attaccare, essenzialmente uno che combatte per strada non usa regole e stratagemmi, quindi possiamo dire che usa movimenti inaspettati che normalmente una persona non è abituata, invece nell'Hek KI Boen Eng Chun ci difendiamo da tutto, è una lotta a 360 gradi.
Ora devo lasciare i lettori che mi stanno seguendo, fra poco io e i ragazzi del gruppo di studio ci incontriamo, ogni incontro da emozioni diverse e ognuno dei ragazzi migliora ogni volta i suoi movimenti, è proprio come quando in primavera si rinnova tutto e allo stesso modo un praticante di Hek Ki Boen Eng Chun si rinnova ogni volta che completa un suo allenamento.

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