domenica 28 giugno 2015

L'estate comincia e il gruppo di studio continua i suoi allenamenti

Con l'arrivo dell'estate molte persone abbandonano i vari corsi, invece il gruppo di studio non smette di incontrarsi e continua l'attività anche durante questo periodo.
Si vuole continuare l'attività per dare la possibilità di allenarsi nel Hek Ki Boen Eng Chun anche quando ci sono poche persone, siamo sempre disponibili ad allenarci con altre persone, è molto importante non terminare per ricominciare perché questo è il periodo migliore dell'anno per fare una qualsiasi attività fisica.

Voglio ricordare che il ruolo del riscaldamento è proprio quello di preparare il corpo per l'attività fisica e lo sforzo che dovrà affrontare, per evitare strappi muscolari o altre problematiche, si va a preparare il corpo riscaldandolo con degli appositi esercizi.
Voglio sottolineare questo aspetto perché quando d'inverno cominciamo l'attività dobbiamo riscaldare il corpo per poi cominciare i nostri esercizi, d'estate il corpo è già caldo quindi ci ritroviamo in una situazione migliore rispetto ai mesi precedenti, per questo motivo la pratica è consigliabile non fermarla ed è opportuno continuarla proprio in relazione alla nostra condizione fisica migliore rispetto l'inverno, fermo restando sul fatto che il riscaldamento va sempre fatto.

Un altro aspetto che si va alla ricerca costante è una buona condizione fisica, quindi si cercano diete ed esercizi per perdere peso al fine di raggiungere il peso forma, con la pratica costante dell'Hek Ki Boen Eng Chun si suda molto e appunto se questi esercizi vengono fatti quotidianamente il girovita tenderà ad assottigliarsi piano piano con le settimane.
Questo è il momento ideale per i nostri allenamenti e quando vediamo che non ce la facciamo più dobbiamo prefiggerci l'obbiettivo di continuare e andare sempre oltre, se quando ci alleniamo nel momento in cui sentiamo che non ce la facciamo molliamo questa caratteristica andrà a ledere le nostre capacità marziali, se ci troveremo una persona più brava di noi di sicuro invece che continuare getteremo la spugna, invece non dobbiamo arrenderci mai perché l'esito di uno scontro sarà stabilito solo alla fine e se ci arrenderemo subito il nostro scontro sarà finito ancora prima di cominciare.
Tutto questo e altro è Hek Ki Boen Eng Chun e aspetto chiunque volesse allenarsi in Via Chiusa dei Cerri a Velina presso la Palestra Perfect Body Club 2, durante il periodo di Luglio e Agosto il gruppo di studio si incontrerà Martedì e Giovedì dalle 16.00 alle 17.00.

mercoledì 17 giugno 2015

Non dobbiamo cercare il pugno, dobbiamo coprirci

Naturalmente il nostro corpo si difende da ogni possibile minaccia che deve affrontare e anche in assenza di un preciso pensiero razionale, reagiamo per coprire i nostri punti vitali, la nostra capacità di sopravvivenza veicola i nostri movimenti al fine di tutelare la nostra integrità fisica.
Ci viene spontaneo bloccare un pugno che ci sta per colpire, ma questo non vuol dire che se blocchiamo il pugno abbiamo risolto i nostri problemi perché tra due persone che si scontrano ci può essere una diversa forza, velocità e abilità nel combattimento.

Se colui che sferra un pugno è più abile e forte di noi difenderci risulterà difficile, infatti tra due forze vince quella superiore e quando cerchiamo di bloccare un pugno molto violento le probabilità che potremmo essere travolti dalla forza del nostro avversario saranno alte.
Quindi l'idea di cercare le mani dell'avversario per bloccare la sua iniziativa non è una strategia vincente, l'idea stessa di un attacco che viene proiettato verso di noi ci terrorizza e mantenere il sangue freddo non è facile, quindi ci risulta naturale bloccare l'attacco il prima possibile.
L'Hek Ki Boen Eng Chun è consapevole di questa problematica e cercare il pugno del nostro avversario non deve essere la nostra preoccupazione principale, piuttosto pensiamo a lanciare in avanti le nostre tecniche e poniamo l'attenzione sulle nostre mani, nell'HKB il lavoro interno prevale rispetto a quello esterno.
Una tecnica spinta o lanciata sembra essere la stessa cosa ma in realtà sono due cose ben diverse, quando spingiamo la mano in avanti i muscoli intervengono principalmente, mentre se lanciamo la mano non ci preoccupiamo più di tanto del lavoro dei nostri muscoli, infatti lasciamo andare il movimento.

Non ci dobbiamo lasciare ingannare dal pugno che arriva, voglio intendere che se ci preoccupiamo più di tanto di quello che arriva non potremo costruire una solida difesa, dobbiamo solo tenere presente che sta arrivando un attacco e quando saremo consapevoli di questo il passo successivo sarà quello di mettere in avanti le nostre braccia e con le nostre tecniche dovremo coprire i nostri punti di riferimento.
Viene presa in considerazione la realtà uomo proprio perché la nostra difesa viene costruita in base a noi stessi e non in relazione agli altri, ecco il primo modo che incontriamo per utilizzare il lavoro interno.
Tutto questo ci sarà di grande aiuto durante uno scontro e quando ci troveremo una persona più preparata dinanzi le nostre tecniche risulteranno più incisive, tutti gli esercizi che svolgeremo saranno una sorta di educazione corporea, infatti dovremo educare il corpo a muoversi in una maniera differente rispetto al solito, di fronte agli attacchi dell'avversario la nostra unica opzione sarà quella di coprire i nostri punti critici.

domenica 14 giugno 2015

L'addestramento di base, l'Orientation Program

Scuole autorizzate e gruppi di studio sparse in tutta Italia hanno seguono tutte lo stesso programma, l'Orentation Program che è la classe base, infatti in questo momento il praticante apprende le basi del sistema.
Ogni lezione ha la stessa durata, in un ora il gruppo di studio si concentra su un riscaldamento base e poi si accinge a studiare i vari esercizi che col tempo si arricchiranno di nuovi contenuti, in due mesi di tempo lo studente vede tutto il programma di base, dopo questo periodo lo studente ha una panoramica più chiara del sistema e così scopre i suoi punti forti e deboli, si allena e costantemente migliora le sue capacità.

Il gruppo di studio si riunisce due volte alla settimana e ogni giorno lo studente avrà sempre un allenamento diverso rispetto a quello precedente, la noia di sicuro non avrà modo di prendere piede, come abbiamo detto c'è un riscaldamento base, il quale sarà sempre uguale ogni volta.
Si parte col saluto verso i nostri Maestri, in seguito partiamo con la corsa per riscaldare il nostro corpo e cominciare ad allenare il peso, ci alleniamo col compagno per migliorare la velocità dei nostri passi, si allenano le varie difese da pugno abbinate coi passi e con la Nji Ci Bok Yang Bhe che è una posizione base con la quale cominciamo ad allenare la parte bassa del corpo, terminiamo la fase preparatoria per procedere con gli esercizi che sono in programma per quel giorno.
Gli esercizi variano ma alla fine si studiano: le posizioni, la tecnica di braccia o calcio abbinata al movimento di gambe, movimenti dei piedi da allenare col compagno, la parte di difesa personale, dei colpitori, sfide di abilità e il Niam Jiu. 

Lo studio delle posizioni ci sarà di grande aiuto durante uno scontro, ogni tecnica la andremo abbinare con un passo specifico, infatti le difese principali che studieremo saranno: difesa da pugno diretto, gancio, montante, calcio frontale ma non solo.
Nel footwork alleniamo il nostro gioco di gambe per difenderci dai pugni dell'avversario e ci sforziamo per mantenere una ottima posizione durante uno scontro, la parte di difesa personale è una di quella preferita dagli studenti perché è si studia come liberarsi dalle varie prese, coi colpitori testiamo le nostre tecniche e le stesse tecniche di difesa le proviamo con un nostro compagno, mentre il Niam Jiu è il Chi Sao del nostro sistema e durante il percorso Orientation Program lo alleniamo con un braccio solo.
Sommariamente ho descritto quello che si fa durante una classe Orientation, ma a mio avviso consiglio a ogni appassionato di verificare dal vivo questo tipo di allenamento, nella Palestra Perfect Body Club 2 in Via chiusa dei Cerri a Velina gli allenamenti continuano e nonostante il caldo i ragazzi ce la mettono tutta per migliorare.

giovedì 11 giugno 2015

Stadi dell'Hoat Keng

Voglio condividere con i lettori un articolo del mio Suhu Riccardo Di Vito, che secondo me è uno dei temi che destano più interesse rispetto a tutti gli altri, mi riferisco all'hoat keng:

Nell'Hek Ki Boen la generazione di energia non è in relazione e non viene da corpo, spalle, Dan Tian o da altre parti. Inizialmente essa viene dalla comprensione di tre aspetti fondamentali, che siamo soliti dividere tra cielo, terra e uomo: la consapevolezza del cielo prevede la comprensione del pensiero, del concetto, della teoria; quella della terra concerne la capacità di sentire determinate sensazioni; quella dell'uomo si fonda sull'intento e sull'applicazione pratica.


Questo ci permette di bloccare 'mille chilogrammi' con pochi grammi di peso. Si tratte dell'iniziale abilità che si acquisisce in tre distinte parti del curriculum HKB, cioè il primo, il secondo ed il terzo grado di Hoat Keng. Successivamente si passa all'Attivazione dei 9 tendini degli arti, con il totale distacco dei muscoli (il famoso detachment), attraverso il quale la struttura muscolare si attiva solo passivamente, dopo quella tendinea. Questa è l'essenza dell'It Kin Keng, la transizione dai muscoli ai tendini.

A questo punto la mano diventa davvero pesante, estremamente pesante. Non si ha più la necessità di frustare le tecniche e la caratteristica di questo stadio di Hoat Keng è che non emette più suoni. Si tratta della condizione di Li Tou Zhi Chuen. Nel curriculum HKB questo stadio è classificato come quarto livello di Hoat Keng. Questo processo viene insegnato soltanto ai Maestri di livello alto (Tier 3)

Il passaggio successivo concerne il Lavaggio del Midollo Osseo. Nella terminologia HKB questo è il primo stadio di Liam Kut (Allenamento della parte interna delle ossa). In quella Shaolin viene detta Si Swe Keng (Lavaggio del Midollo Osseo). A questo punto l'Hoat Keng non necessita più di distanza o velocità. Significa che l'energia può essere rilasciata a bassa velocità e senza alcun movimento evidente, sebbene rimanga esplosiva.

Come? Il Vero Intento [Yi Niam] è l'esatto opposto della Visualizzazione. Nel nostro curriculum questo è classificato come quinto livello di Hoat Keng. Il passo successivo vede la continuazione del Lavaggio del Midollo Osseo. Usare l'Intento significa farlo scorrere dagli originali 9 tendini al midollo osseo del gomito, passando per la parte più delicata del midollo osseo dell'ascella. Poi passa al midollo osseo delle costole, per poi raggiungere finalmente il Dan Tian che ruota/cade.

A questo punto il Qi deve scorrere verso il basso, nella parte anteriore del corpo, aprendo i punti dei meridiani Ren Mai [Vaso Concezione]. Nel nostro curriculum è classificato come sesto livello di Hoat Keng.

Finalmente, si impara ad usare l'intento per continuare a lavare il midollo osseo della spina vertebrale, facendo dirigere il Qi verso l'alto, facendolo arrivare all'apertura di tutti i punti dei punti dei meridiani Du Mai [Vaso Governatore] per eseguire la Siauw Cou Tian [Piccola Orbita Microcosmica]: il settimo livello di Hoat Keng. Fate attenzione: tutto inizia dalle mani, per poi arrivare al corpo, mai l'opposto. Queste conoscenze sono state rivelate al pubblico solo dal Gran Maestro Lin Xiang Fuk, che ringrazio per l'opportunità di avermi fatto entrare nella grande Famiglia HKB! 

domenica 7 giugno 2015

Hek Ki Boen Eng Chun, storia e principi che lo rendono così diverso da altri Wing Chun

In occidente l'Hek Ki Boen Eng Chun è una disciplina nuova e proprio per questo molte persone si possono chiedere che cosa c'è di diverso in questo sistema, a seguire voglio chiarire alcuni aspetti che possono far luce su questa disciplina.
Partiamo dal nome Hek Ki Boen Eng Chun significa Wing Chun della Loggia della Bandiera Nera, ma perché si parla della Loggia della Bandiera Nera?
Per chiarire bene il concetto conviene parlare delle sue origini, probabilmente la necessità che portò alla formazione del sistema fu data dalla aggressione dei Qing contro i Ming nel seicento.
Serviva un sistema pratico e efficiente, grazie all'aiuto di monaci e guerrieri che si riunirono nella sala dell'Eng Chun Tim del tempio di Shaolin del Sud il progetto prese forma ed è proprio all'interno di questo Tempio si crearono le principali forze che avevano il compito di fermare l'avanzata dei Qing e appunto una delle principali forze impegnate in questa lotta per il restauro dei Ming era la Loggia della Bandiera Nera.
Nonostante tutto lo sforzo il Tempio di Shaolin del Sud fu distrutto e raso al suolo dalle truppe dei Qing e l'ultimo capo istruttore della loggia Co Kong Tjia Fun Tjiao fu costretto a scappare in Indonesia nel 1907, Co Kong Tjia Fun Tjiao fu trovato dal Kong Co Kwe King Yang, il quale si prese cura di lui per due anni come un padre vista la dedizione che costui aveva per le arti marziali e per ringraziarlo del fatto che si prese cura di lui Co Kong Tjia Fun Tjiao gli insegno tutto quello che sapeva sull'HKB Eng Chun.

Kong Co Kwe King Yang a sua volta trasmesse tutte le sue conoscenze a Sujo The Kang Hay che lo designò come suo successore e Sukong Kenneth Lin Xiang Fuk ebbe il compito di far conoscere a tutto l'occidente questo sistema, il quale ricevette le conoscenze dell'Hek Ki Boen Eng Chun da Sujo The Kang Hay.
Hek Ki Boen Eng Chun è un termine moderno, quando in Indonesia il sistema veniva insegnato da Kong Co Kwe King Yang veniva chiamato Hok Kian Eng Chun Kok Sut Cia o Hokian Eng Chun Kuntao (cioè Famiglia di Wing Chun Kung Fu del Fukien), dal 2008 il sistema venne diffuso dal Sukong Lin Xiang Fuk come Hek Ki Boen Eng Chun, venne deciso di usare questo termine per differenziarlo dal Wing Chun cantonese.
Due degli elementi che caratterizzano l'Hek Ki Boen Eng Chun sono l'Hoat Keng e il Distacco.
Per Hoat Keng si intende la capacità di trasferire energia e non si prende la forza dalla rotazione di piede, anche o busto, ci basiamo sull'impulso muscolare che fornisce un'accelerazione agli arti e tramite questa assenza di rigidità, siamo in grado di trasmettere un'energia particolarmente violenta all'impatto.
Visto che non prendiamo forza da terra possiamo trasferire energia anche da seduti, il distacco è il secondo elemento che ho sopra menzionato, con il Distacco facciamo si che i nostri muscoli non partecipano attivamente all'esecuzione delle tecniche, tutto quanto parte dalle nostre mani e non ci preoccupiamo al pugno che arriva piuttosto pensiamo a coprire i nostri punti di riferimento.
Per educare il nostro corpo a non far partire tutto dai nostri muscoli la forma Sam Chian Po ci aiuta a migliorare il Distacco e sviluppare quell'energia d'impulso che serve alle nostre tecniche, nel nostro addestramento ci sono tecniche che possono essere comuni con gli altri tipi di Wing Chun ma il motore che li guida è diverso, ognuna di essa rispetta la formula e nei Dan Tien troviamo i nostri punti di riferimento.
 
Come in tutti i Wing Chun la linea centrale è la nostra linea di attacco e difesa, i movimenti che eseguiamo sono di tipo tridimensionali e questi ultimi vincono su quelli di tipo bidimensionali, quando avanziamo verso il nostro avversario una buona posizione del corpo ci aiuta a portare lo scontro verso la giusta direzione.
Avere una buona posizione nel combattimento ci aiuta, perché ci mettiamo nel punto più pericoloso per il nostro avversario e quando ci troviamo un avversario fisicamente più prestante metterci in una buona posizione ci da un vantaggio nei suoi confronti.
Con tutto questo spero di aver chiarito molti dubbi e vi aspetto sempre alla Palestra Perfect Body Club 2 per mostrarvi con gli altri ragazzi del gruppo di studio i nostri allenamenti e spero che tanti di voi entrino a far parte di questa comunità che ha il nome di Hek Ki Boen Eng Chun.

mercoledì 3 giugno 2015

Cambiare i movimenti e occupare spazio, elementi di grande importanza

Il wing chun si è concentrato molto sulla semplicità e immediatezza nella difesa, infatti a ogni attacco che proviene dalla parte alta del corpo rispondiamo con una tecnica di braccia e la stessa cosa succede per la parte bassa del corpo, ad un calcio rispondiamo difendendoci con un altro calcio.
 
Riuscendo ad arrivare prima all'obbiettivo possiamo riorganizzarci subito con la nostra controffensiva, in maniera naturale una nostra difesa diventa attacco e l'alternanza delle tecniche ci permette di essere flessibili, in un combattimento questa caratteristica è di grande importanza
perché è questa particolarità che ci permette di adeguarci senza problemi ai movimenti del nostro opponente, le combinazioni dei nostri movimenti non devono essere sempre le stesse, tanto più riusciamo a mescolare le tecniche maggiori saranno le possibilità che avremo di entrare nella guardia avversaria.
L'Hek Ki Boen Eng Chun applica tutte queste strategie e nel gruppo di studio ci esercitiamo affinché ognuno faccia proprie tali abilità, la flessibilità è un elemento che dobbiamo tenere sempre in considerazione infatti l'alternanza ci permette di essere imprevedibili agli occhi del nostro avversario, però l'Hek Ki Boen si distacca dal wing chun classico dal quale condivide alcuni principi e ne assume di propri.

Ad esempio nella difesa di un calcio frontale di solito ci si difende effettuando un altro calcio, però non possiamo limitarci soltanto a questa difesa perché l'avversario una volta che ha capito il nostro modo di combattere potrà approfittare della situazione in cui ci troviamo.
Dobbiamo dare spazio ad altre possibilità e nel momento in cui il nostro opponente vuole colpirci allo stomaco con un suo calcio possiamo rispondere con una tecnica di braccio che muovendosi in maniera tridimensionale va ad impattare sulla gamba dell'avversario.
Questo movimento imprevisto può cogliere alla sprovvista il nostro avversario e in un momento critico come questo possiamo conquistare il suo spazio e occuparlo con le nostre tecniche, è molto importante cambiare in continuazione i nostri movimenti ma perché occupare spazio è così importante?
Ci basti pensare alla stanza in cui dormiamo tutti i giorni, infatti una parte di essa è composta dal mobilio che usiamo quotidianamente mentre un altra parte è composta dal vuoto, è proprio questo vuoto che ci permette di dare luogo alle nostre azioni, la possibilità di poter riempire è di gran lunga più importante del pieno stesso perché senza il vuoto le nostre azioni non possono avere luogo, se una stanza è piena di scatole risulta invivibile perché ormai non c'è più nessun vuoto da riempire con una nostra azione.
 Quindi nella dinamica del combattimento quando occupiamo lo spazio dell'avversario non diamo la possibilità al nostro opponente di muoversi come vuole, questa situazione crea gravi problemi al nostro avversario che essendo impossibilitato a muoversi come vuole non avrà scelta e dovrà seguire il ritmo che abbiamo imposto allo scontro.
Quando siamo capaci di cambiare in continuazione i nostri movimenti e occupiamo lo spazio avversario diventiamo degli avversari difficili, per far si che queste abilità diventino proprie invito chiunque lo desidera a passare presso la palestra Perfect Body Club 2 in Via Chiusa dei Cerri a Velina e scoprire cosa facciamo in un gruppo di studio di Hek Ki Boen Eng Chun, insieme agli altri fratelli ci alleneremo insieme e mostraremo questa nuova ed affascinante disciplina.