lunedì 24 ottobre 2016

Push and Pull, spingi e tira


Apprendere un Sistema di combattimento nuovo comporta che si andranno a conoscere e a fare proprie nuove tecniche e movimenti, la velocità nell'apprendere un nuovo bagaglio tecnico varia da persona a persona e questo processo può essere più difficile di quanto si possa immaginare.
 
Da una vita siamo abituati a muoverci in un certo modo e quando utilizziamo l'HKB viene messo in discussione tutto e si mette in pratica uno schema del tutto nuovo, ciò prevede che dobbiamo far lavorare in maniera indipendente ogni parte del corpo, evitando appunto che tutto si proietta verso la stessa direzione.
Capire il concetto è facile metterlo in pratica è più impegnativo, dico questo perché in presenza di uno stimolo le persone reagiscono come sono abituate a fare, cioè si irrigidiscono e usano spingere o tirare cercando di allontanare in tal modo il pericolo che li minaccia.
Siamo emotivi, la nostra emotività ci vieta il pieno controllo sul nostro corpo, la dove crediamo di essere liberi da ogni influenza l'attaccamento ci ricorda che siamo schiavi di tale sentimento, qui inizia il lavoro su noi stessi, alleniamo la nostra emotività in maniera che non possa influenzare i nostri movimenti quindi nell'atto pratico ci separiamo da essa.
 
Push and Pull è uno dei tanti movimenti nuovi che può usare il nostro corpo e significa appunto spingere e tirare, spingere o tirare non è sbagliato ma dipende come si fa, non lo possiamo intendere nella maniera più classica cioè spingere o tirare con entrambe le braccia sfruttando un lavoro principale dei muscoli del dorso e delle spalle, invece tutto deve partire dalle nostre mani e in tal modo non offriamo nessuna parte del nostro corpo all'avversario.
E' opportuno per usare a pieno questo principio non fare le cose a casaccio e non contrastare la forza dell'avversario, abbiamo detto che in presenza di uno stimolo ci irrigidiamo e vogliamo usare la nostra forza per fermare l'avversario, questo comportamento ci crea problemi, quando sentiamo che l'avversario ci vuole spingere noi dobbiamo tirare e quando tira noi dobbiamo spingere.
Seguiamo sempre l'energia e ci adattiamo ad essa senza mai contrastarla, tutto ciò è una applicazione pratica dello Yin e dello Yang, si sa l'armonia degli opposti è la regola fondamentale che guida l'universo e appunto da questa regola noi ne traiamo beneficio, Push and Pull ha un ruolo importante e quando lo facciamo occupiamo lo spazio.
Nel Kung fu si da più importanza al vuoto che al pieno.
 
Se prendiamo una stanza, essa ha una parte di spazio occupato da mobili e oggetti vari ma se la stessa stanza fosse piena di scatole sarebbe inutilizzabile, il vuoto riveste il suo ruolo pratico e essenziale, infatti è essenziale per eseguire delle azioni nello spazio non trovare ostacoli e non poter sfruttare tale spazio implica una non azione e a questo punto dobbiamo soltanto aspettare, aspettiamo fino a quando questo spazio si liberi in modo tale che possiamo ricominciare di nuovo la nostra azione.
Quando usiamo il Push and Pull occupiamo lo spazio vitale dell'avversario e poter gestire questo implica un controllo su di esso, ma in pratica quando possiamo usare tutto questo?
Ci possiamo ritrovare a spingere col braccio destro e tirare col sinistro o viceversa, in pratica usiamo questi movimenti opposti per esempio quando ci troviamo bloccati da una presa, infatti se noi solamente spingiamo o solamente tiriamo non basta perché in quel momento l'avversario si trova in una situazione di vantaggio e gli basta poco bloccarci, nel momento in cui sente uno stimolo può aumentare la pressione e ci impedisce qualsiasi tipo di iniziativa oppure con la sua forza ci impedisce di tirare o spingere, è una lotta impari di forza contro forza e in questo caso chi ha più forza vince.
Spingere e tirare insieme ci fa lavorare in maniera diversa, non andremo a usare la nostra forza contro quella dell'avversario, quando sentiamo uno stimolo e la direzione verso cui va la sua forza noi ridirezioniamo tutto spingendo e tirando, questo può essere usato anche perché l'avversario ha una parte del suo corpo sbilanciata e noi approfittiamo prendendo tutto quello che ci ha da offrire.

Portare il peso del corpo in avanti o indietro è un arma a doppio taglio, può essere un vantaggio o uno svantaggio, quello che non sa l'avversario è che noi siamo sempre in ascolto aspettando una mossa falsa e quando questo succede la situazione si ribalta dando a noi il controllo di quel momento.

























domenica 16 ottobre 2016

Non usiamo parate, reindirizziamo l'energia dell'avversario a nostro favore

Quando mi alleno con i ragazzi mi capita spesso di sentire questa domanda: Come si chiama questa parata?
Nel Sistema HKB Eng Chun le tecniche che vengono allenate non sono delle parate ma delle possibili soluzioni per difenderci da un attacco, vogliamo
che l'energia entrante non trovi degli ostacoli e quindi invece che bloccare questo flusso vogliamo che l'avversario scarichi questa sua energia.
Questo principio sembra andare contro natura, l'istinto dell'essere umano è proprio quello di difendersi da un attacco imminente e bloccare l'attacco sembra essere l'unica cosa che si possa fare. Accompagnare l'attacco invece che bloccarlo sembra una cosa alquanto difficile da mettere in pratica, però muoversi in una maniera diversa rispetto a qualsiasi altra persona ha i suoi vantaggi, uno dei tanti è quello di poter contare sull'elemento sorpresa, un altro elemento da prendere in considerazione è che anche se si ha una struttura corporea più esile si può competere con persone più robuste e nel tempo oltre a ciò potremo costatare altre utilità.
 

Da quando ho cominciato a praticare HKB Eng Chun le cose sono cambiate, io sono cambiato, molte delle domande che mi ponevo nei primi anni di pratica di Wing Chun ora hanno delle risposte e ora tutto mi risulta molto più chiaro.
Nei principi del Wing Chun sentivo parlare di: liberarci della nostra forza, di liberarci della forza dell'avversario, di usare la forza dell'avversario; ma come si può usare tutto questo?
Questo può essere usato quando in assenza di rigidità muscolari l'energia dell'avversario viene accompagnata e ridirezionata.
Accompagnare e ridirezionare invece che bloccare, ma perché facciamo tutto questo?
Se blocchiamo un attacco offriamo la nostra energia all'avversario che lo ricarica e in tal modo parte un attacco dal lato opposto braccio o gamba che sia e quindi dobbiamo continuamente difenderci e in un continuo scambio di attacchi e di difese non ci sono vantaggi si viaggia alla pari, fino a quando qualcosa entra per colpirci. 

Ridirezionare l'energia questo è uno dei lavori che facciamo nell'HKB Wing Chun, lavoriamo su noi stessi per poterci difenderci dall'avversario: aspettiamo il momento giusto e contrattacchiamo sapendo che l'energia di un colpo non va contrastata ma soltanto usata a nostro favore.