domenica 24 maggio 2015

Compagno di allenamento e fratello di kung fu, il gruppo di studio è la tua casa

Cominciare una nuova disciplina per alcune persone ha come scopo quello di liberarsi di tutto lo stress e l'ansia che una persona normalmente accumula nella sua quotidianità, infatti durante gli allenamenti di una qualsiasi disciplina tra compagni di allenamento si crea un amicizia profonda e tutto ciò permette alle persone di dimenticare per un po' i propri problemi e quindi si riescono a rilassare.
La competizione però può rovinare tutto, durante lo svolgimento delle attività sportive potrebbe capitare che ci rapportiamo ad altri atleti o compagni, questo può far degenerare la tranquillità degli altri o la nostra, perché dove c'è una persona che si distingue per la sua bravura ce ne sono tante altre che si sentiranno afflitte perché non sono riuscite a raggiungere il traguardo sperato e le classifiche rafforzano sempre di più nelle persone questo stato negativo che logora all'interno ognuno di noi.
Anzi posso dire che le persone vengono classificate proprio in base alla propria bravura e i molti che non riescono a eccellere cercano con tutte le forze di raggiungere la meta prefissata proprio perché non vogliono rimanere un minuto in una situazione in cui la massa li possa definire dei perdenti, allora anche quando pratichiamo uno sport dobbiamo essere sempre pronti per dimostrare la nostra bravura proprio per evitare commenti negativi.
All'interno del gruppo di studio questi problemi non ce li poniamo, perché quando entra un nuovo membro gli diamo il benvenuto e lo chiamiamo fratello, le persone che partecipano allo studio dell'Hek Ki Boen Eng Chun sono fratelli e sorelle e da questo piccolo gruppo si delinea una famiglia, appunto la nostra famiglia di kung fu.
La particolarità del fratello è data dal suo atteggiamento cordiale infatti ognuno di noi è pronto ad aiutare il proprio compagno, la cosiddetta lotta a competere per dimostrare di essere migliore rispetto all'altro non esiste, riponendo nel cassetto questo atteggiamento profondamente deleterio creiamo con la nostra disponibilità verso l'altro un clima di tranquillità nel quale ognuno di noi può godere dei benefici.
 
Gli allenamenti durano un ora, ma la famiglia la si cura in ogni momento anche quando non alleniamo l'Hek Ki Boen, risulta che un arte marziale può quindi aiutarci a risolvere i nostri problemi e farci trovare la pace interiore, poi ricordo che all'inizio e alla fine dei nostri allenamenti salutiamo col dovuto rispetto i nostri Maestri.
Il rispetto è una delle prerogative che deve accomunare tutti i praticanti, voglio ricordare che proprio grazie all'aiuto del nostro compagno le nostre capacità marziali possono migliorare di molto quindi a tal proposito gli dobbiamo il dovuto rispetto, in un mondo di caos dove ognuno pensa per sé troviamo questa disciplina che pensa allo sviluppo psicofisico di tutti i praticanti.
Fare un arte marziale non significa essere bellicosi anzi diamo il giusto peso alla vita umana e lo scontro è l'ultimo dei nostri pensieri, quando sentiamo che la vita ci opprime troviamo nel gruppo di studio la nostra famiglia e dove c'è famiglia c'è casa.

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