mercoledì 22 aprile 2015

I calci quelli poco conosciuti

Nel Wing chun le tecniche di braccia sono più sviluppate rispetto alle tecniche che utilizzano le gambe, infatti nel chi sao e ''Biu ji'' meglio conosciute come dita che trafiggono, che sono gli elementi che caratterizzano il sistema usiamo le braccia per difenderci al meglio dall'attacco avversario, si sono sviluppate maggiormente le tecniche di braccia perché lo scopo che si prefigge il sistema è l'economicità e la rapidità dei movimenti.
Quando veniamo attaccati l'avversario di norma vuole colpirci al busto o al limite alla testa, per ottimizzare al meglio quello che abbiamo usiamo le braccia, perché la traiettoria che percorre un nostro braccio è minore rispetto a quella delle gambe.
 
 Ma perché si parla tanto di economicità dei movimenti e si pone tanto l'accento sull'essere diretti?
Perché quando riusciamo a bloccare nel minor tempo possibile un attacco siamo pronti a reagire all'attacco successivo, infatti noi andiamo a bloccare l'attacco nel punto più vicino alla sua origine, questo concetto posso definirlo fondamentale perché quello che interessa al praticante è fermare l'iniziativa altrui prima ancora che essa abbia trovato la sua piena espressione.
Molto spesso nel Wing chun si fa riferimento alla geometria in quanto troviamo in essa: linee, cerchi, quadrati e altre figure che sono comuni alla disciplina che noi tutti studiamo a scuola, assimilando alla base questi concetti il wing chun ha creato un sistema scientifico che è proprio di ogni persona, perché come gli elementi della geometria possono essere appresi da tutti così il wing chun come legge universale si uniforma ad ognuno di noi e una volta appresi i principi possiamo muoverci secondo i dettami del sistema.
Ora mai si è capita l'importanza della praticità dei movimenti diretti, però dobbiamo dire che nel wing chun i calci hanno un ruolo di secondaria importanza, però un calcio ben dato può essere molto più offensivo rispetto a un pugno, in entrambi i casi gli arti ruotano ma l'elemento che contraddistingue un calcio da un pugno è data dalla dimensioni degli arti stessi.
 
 Teniamo presente che nelle gambe la fascia muscolare è di gran lunga superiore rispetto a quella delle braccia, quindi quando troviamo un lottatore abile ad usare i calci possiamo avere dei grossi problemi, però nonostante tutto dobbiamo riflettere su un particolare di grande importanza, dobbiamo stare attenti a quando il piede si alza dal terreno.
Spiego meglio il concetto, il braccio in genere è abituato a stendersi per afferrare oggetti mentre la gamba non si stende mai per afferrare qualcosa, con esse possiamo camminare ma un movimento di tipo rettilineo del nostro arto risulta una forzatura del movimento naturale dello stesso, quindi per poter eseguire la tecnica del calcio devo staccare il piede dal terreno arrivare con il ginocchio al bacino e dopo posso arrivare a colpire il mio bersaglio.
Quindi una persona deve allenarsi sodo per sfruttare al meglio i propri arti inferiori e se non viene eseguita al meglio la tecnica essa può essere bloccata con facilità, in seno a queste costatazioni l'Hek Hi Boen già dall'inizio pone l'accento sull'importanza dei calci, nell'addestramento base troviamo già le tecniche di calcio, cosa che negli altri tipi di wing chun si studia a un livello più avanzato.
Una formica passa le sue giornate andando alla ricerca di cibo e molto spesso capita che si imbatte nell'uomo, cosa nota come prima cosa alzando lo sguardo?
Prima ancora di scorgere la figura tutta intera dell'uomo il suo sguardo cade sulle sue gambe che sono come due colonne si estendono fino al cielo, infatti esse sono i pilastri del nostro corpo che sorreggono tutta la struttura, tra l'altro ogni movimento che proviene dal basso deve passare vicino alle nostre gambe, custodi della stabilità e allo stesso tempo sono i primi tutori dell'integrità fisica del nostro corpo.
Ricordiamo che l'origine del calcio viene dal basso, però io non mi voglio buttare col peso del mio corpo verso giù per proteggermi da questo attacco, se l'avversario vuole colpirmi anche dal basso uso lo stesso stratagemma contro di lui, ad un calcio rispondo con un altro calcio bloccando il movimento e evitando così l'impatto violento del piede.
 
Quindi le mie gambe mi proteggono da un qualsiasi attacco che viene dal basso, sfruttando la natura stessa dei miei arti inferiori alzo o abbasso il piede, quando vedo che qualcosa si vuole alzare io ributto a terra il piede del mio avversario, stiamo di fatto anche giocando e questo gioco è piuttosto crudele.
Quando l'avversario vuole colpirci con un calcio vuole provocarci un danno, questa idea è imbevuta di speranza, la speranza che quel calcio quando andrà a colpire potrà farci male, ma proprio quando l'avversario si era convinto che tutto si poteva concludere in un arco di tempo breve noi lo riporteremo a terra con un calcio e tutto quello in cui credeva svanisce e ogni volta che tenta di aggrapparsi a questa idea di voler colpirci dal basso noi riporteremo il suo piede a terra ricordandogli che i piedi servono per camminare e la tecnica del calcio con noi non risulta così efficace come sperava.
Quindi intercettando il calcio avversario con un nostro calcio capiteranno due cose:
  • bloccheremo all'origine l'attacco
  • diminuiremo l'impatto del calcio avversario
Quale delle seguenti situazioni avremo raggiunto alla fine il risultato finale sarà qualcosa di diverso rispetto a una difesa standard, cioè sfruttando un movimento naturale per eseguire un secondo movimento che naturale non è ed ottenere una difesa che rompe i canoni classici della difesa personale.
Tutto questo si realizza a pieno nella bandiera dell'Hek Ki Boen Eng Chun.

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