lunedì 27 febbraio 2017

Affrontiamo insieme il bullismo,il Black Flag Wing Chun non ci lascia soli


Il rispetto è un sentimento che sta alla base di ogni società e le nostre azioni devono rispecchiare tutto ciò, quello che facciamo ogni giorno non deve rovinare in alcun modo l'armonia degli altri, quindi le nostre azioni mosse da un rispetto reciproco ci aiutano a portare l'armonia nella nostra Comunità.
Ma non sempre questo succede e persone che sono diverse rispetto ad altre molto spesso vengono messe in un angolo invece che essere apprezzate per la loro unicità, è in questo caso che il Bullismo riesce a radicare il dubbio nel cuore della gente e la paura accompagna le loro giornate.
 
Il fenomeno del Bullismo è un comportamento sociale che sfocia in minacce di carattere fisico, psicologico o verbale nei confronti di persone incapaci di difendersi o che rappresentano un bersaglio più facile da molestare; Molto spesso si sente parlare di Bullismo, ed è sopratutto fra i più giovani che fa le sue vittime e in particolare all'interno della Scuola si sente parlare di queste vicende deleterie che minano la sicurezza della persona.
La sicurezza è un pilastro che ci da una mano tutti i giorni e non ne possiamo fare a meno, la fiducia che abbiamo verso noi stessi ci aiuta ad affrontare la vita e perseverare nonostante i fallimenti, rinunciare a ciò che siamo intacca la nostra fiducia e scordarcelo ci fa vacillare, invece noi dobbiamo essere un po' come gli alberi, essi hanno messo radici forti nel terreno e nonostante le intemperie e le avversità si piegano per poi rialzarsi.
Il Bullismo crea uno stato di insicurezza che entrambe le parti ne soffrono,da un lato abbiamo il Bullo che si impone sulla vittima e il più delle volte si trova in una situazione familiare non equilibrata, ove il ragazzo non avendo una guida è lasciato in balia a se stesso, come una barca alla deriva segue il movimento delle onde così il giovane è lasciato da solo ad affrontare la vita, il ragazzo si vuole liberare al più presto di questa situazione e spesso lo ottiene a discapito degli altri.
 
Dall'altro lato abbiamo la vittima che subisce queste vessazioni e non ha il coraggio di parlare con nessuno, tanto meno i genitori non sanno quello che succede e il ragazzo si rinchiude, come un riccio, nel suo silenzio per proteggersi dal mondo esterno, i valori che animavano in origine il giovane cominciano a vacillare e ritrovare la luce in questa galleria buia sembra una impresa ardua.

Quando sentiamo parlare di queste situazioni come prima cosa pensiamo di lavorare sulla fiducia della persona, cioè aumentare la propria autostima e la fiducia verso il prossimo.
La mia fiducia l'ho riposta nell'Hek Ki Boen Eng Chun e come me altri hanno fatto la stessa cosa, non si comincia sempre per lo stesso motivo, ognuno di noi ha la sua storia ed è affascinante come si può trovare il nostro angolo felice attraverso la pratica di questa arte marziale.

Realizzarsi attraverso l'Hek Ki Boen Eng Chun significa lavorare su noi stessi, ricordare le storie di questi ragazzi mi fa tornare indietro nel tempo, tutti abbiamo avuto dubbi però ormai questi sono un ricordo del passato e nel nostro presente stiamo lavorando per migliorare, la nostra fiducia è un fuoco vivo e ci sentiamo meglio rispetto a come eravamo prima, è questo uno dei tanti obbiettivi che un praticante si premette di voler raggiungere, l'equilibrio psicofisico e mentale.

Ma a volte o perché non c'è la voglia di voler uscire dalla realtà in cui viviamo oppure perché crediamo che non abbiamo bisogno di essere aiutati non cambiamo.
Quando si entra in una classe di Kung Fu avvertiamo un clima più sereno che guida i praticanti, all'interno si va a formare una vera e propria famiglia marziale ove nessuno ha un legame di sangue con l'altro, il Maestro o come lo chiamiamo noi Suhu (Padre) o il Suheng (Fratello Maggiore) ci guiderà verso l'obbiettivo e nessuno verrà messo da parte, la voglia di voler competere sull'altro non esiste, vogliamo essere migliori rispetto al giorno che è passato e riconosciamo nell'ego il nostro più grande avversario, in questa famiglia allargata ognuno aiuta l'altro e quando siamo in difficoltà il nostro compagno può essere un valido aiuto per affrontare meglio le difficoltà della vita.
Di sicuro molti si chiederanno ma una disciplina come questa ci può dare una mano contro il Bullismo?

Si perché l'Hek Ki Boen Eng Chun può essere uno dei vari strumenti che possiamo avere a nostra disposizione per affrontare il problema.
Praticando impariamo che non siamo soli e i problemi più duri si affrontano insieme, nessuno tanto meno il praticante più esperto ha il diritto di deridere il meno capace perché siamo uguali e tutti abbiamo le stesse possibilità di crescita, la disciplina guida le nostre azioni e anche l'animo più turbolento cambia relazionandosi con gli altri non più con atteggiamenti aggressivi ma pacifici, abbiamo una guida che ci aiuta a trovare la nostra strada e dove prima regnavano dubbi e incertezze ora c'è la sicurezza che ci guida e possiamo goderci il viaggio che ci attende.
Per tutte le ragioni che ho esposto sopra il Black Flag Wing Chun ci può aiutare a risolvere il problema, ora bisogna fare il passo e scegliere di cambiare, se nel fare questo si decide di entrar a far parte di questa piccola grande famiglia io sarò ben felice di aiutare chiunque.

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