sabato 28 maggio 2016

Il caldo non ci ferma l'addestramento continua

Sono appena trascorsi tre bellissimi giorni di duro allenamento, tempo che ho trascorso insieme anche a Suhu Fabrizio Castellini ad allenarmi nel Bukoan di Suhu Riccardo Di Vito, questo aggiornamento è stato fondamentale perché oltre ad aver appreso nuovi dettagli tecnici ho potuto testare sul campo le mie capacità, in particolare grazie allo Skill Challange un esercizio che ci mette alle strette contro un avversario.

Avere una persona che ti vuole colpire non è facile da gestire, infatti la paura di poter essere colpiti è tanta ma come prima cosa non ci lasciamo abbattere e ci concentriamo sul nostro avversario senza farci intimorire, non si sa da che parte viene l'attacco ecco che non sapendo da che parte e con quale pugno l'avversario ci vuole colpire ci adattiamo ad esso, in tal modo possiamo plasmare il nostro kung fu, senza che esso abbia una forma precisa.
A livello tecnico avevo già allenato i 18 Lohan Suan Sik, questa è stata una buona occasione per metterli in pratica, il movimento tecnico è importante ma anche la reazione all'attacco ha il suo valore infatti dobbiamo essere rapidi nella stessa maniera o di più.
 
Poter capire da dove viene l'attacco ci può aiutare ma non basta perché anche se abbiamo reagito al primo pugno ci può essere un altro pugno pronto a colpirci, quindi quello che realmente è pericoloso è l'uno due e quindi dobbiamo evitare che l'avversario ci riempi di pugni perché anche se siamo veloci alla fine uno entra, allora dobbiamo far passare la voglia all'avversario di volerci colpire già dal primo pugno.
Come ho detto ho visto anche tanti dettagli tecnici: forme, footwork, reazioni agli attacchi, Kiao Jiu, Air Drill e strategie di combattimento sono stati gli elementi analizzati in questi giorni.
E' incredibile come il controllo dello spazio che si frappone fra l'avversario e noi sia fondamentale, non è mai un nostro attacco che parte per prima aspettiamo sempre l'attacco dell'avversario per poter eseguire un movimento di difesa-attacco contro l'attacco dell'avversario.
I cinesi parlano spesso di energia e sottolineano come è fondamentale non interrompere tale flusso, a tale maniera non abbiamo parate nel sistema HKB ma si parla di ridirezionamento dell'energia, a ogni attacco usiamo la nostra energia affinché i colpi cambino e non seguono più la stessa traiettoria.
Le emozioni che mi legano al Bukoan sono forti come forte sarà il ricordo dei giorni appena passati con Suhu e tutti gli altri fratelli della famiglia HKB, non vedo l'ora di ritornare ad allenarmi di nuovo con tutti loro.

Nessun commento:

Posta un commento